mercoledì 18 marzo 2015

Roberta Maola: Dissonanze artistiche


Le riflessioni di un’artista dal temperamento unico: Roberta Maola. In occasione della sua prima Mostra personale, che si inaugurerà sabato 21 marzo, alle ore 18, presso l’ABC art Gallery di Roma, le abbiamo voluto lasciare carta bianca: saranno le sue stesse parole a condurvi in un viaggio nel cuore di una donna che ha voluto dedicare la propria vita interamente all’arte, con coraggio e determinazione, contro gli ostacoli del tempo e della società. Un flusso di coscienza fatto di assonanze e dissonanze, ragione e sentimento, culla delle scelte che rispecchiano il vero valore di questa storia unica.

“A volte mi capita di riflettere sulle mie scelte di vita, come se stessi dialogando con me stessa. Mi interrogo sulla decisione di lasciare un lavoro normale, riconosciuto e regolarmente retribuito per lanciarmi nella sfida di intraprendere un percorso professionale totalmente diverso in età già adulta, ripescando oggi quella passione lontana, scoperta nell’adolescenza, coltivata con sacrificio negli anni della scuola superiore e che per lungo tempo si è limitata a fare capolino quando inaspettatamente mi concedevo l’opportunità di un contatto più autentico con me stessa o con le persone a me care.
I dubbi sono tanti e da un punto di vista razionale le risposte sembrano essere poche e non del tutto convincenti. E allora mi guardo allo specchio, faccio l’inventario del tempo trascorso, e i pensieri negativi sembrano prendere il sopravvento: le difficoltà economiche e quel senso del dovere con il quale ognuno deve scendere a patti.
Si insinua il dubbio di essere ormai inadeguata ad affrontare un mondo, quello dell’arte, molto cambiato negli ultimi anni, cambiamenti che sembrano rendere l’uso delle tecniche classiche anacronistiche, soppiantate dall’applicazione delle nuove tecnologie alle arti visive. Ho ritrovato un ambiente in cui tutti potenzialmente possono definirsi artisti e, attraverso la forza divulgativa dei nuovi media, conquistarsi ben più di quel quarto d’ora di notorietà che Warhol preconizzava tutti avrebbero conquistato nell’era contemporanea.
La difficoltà di ritagliarsi un proprio spazio di originalità creativa e un pulpito, non per imporsi, ma semplicemente per esistere, per far conoscere le proprie opere ed essere riconosciuta, piuttosto che autodefinirmi, artista. La difficoltà di concedersi l’opportunità di lasciare un segno nel mondo dell’arte.
Come spesso accade quando pensiamo troppo e i pensieri si intrecciano su loro stessi, ci viene in soccorso il confronto con la realtà, la quale, a saperla guardare bene, si mostra più rassicurante delle nostre fantasie: i tanti amici che mi sono sempre stati vicini fisicamente ed emotivamente, è stata davvero una grande soddisfazione vederli passare dal tifo partigiano, allo stupefatto riconoscimento di una cifra artistica inaspettata, i tanti appassionati ed esperti d’arte che si sono interessati al mio lavoro riconoscendo in esso qualcosa di più del semplice esercizio estetico, gli artisti che hanno voluto fare un pezzo di percorso insieme a me, anche accostando stili molto differenti come a ricordare a tutti noi che i linguaggi dell’arte sono infiniti o almeno tanti quanti sono i mondi che raccontano.
Un piccolo esercito di persone che mi hanno aiutato a sopire l’insistenza dei miei pensieri negativi e guardare con prudente fiducia al mio percorso...”


 www.robertamaola.it

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