mercoledì 2 marzo 2016

Lucrezia Scali: quando il successo arriva “sottovoce”


Mia è una ragazza di trent’anni. È sensibile, ma determinata e, grazie al suo lavoro di veterinaria, è riuscita a fare della sua più grande passione una professione a tempo pieno, prendendosi cura di tutti gli animali che può, nella sua amata Torino. Cercando di buttarsi alle spalle un passato difficile e di tenersi alla larga da una famiglia che non la comprende, Mia dedica tutte le sue energie a un nuovo progetto di pet therapy che possa restituire il sorriso a tanti bambini malati. Le sue giornate si dividono tra la clinica veterinaria che gestisce, i turni in ospedale e Bubu, il suo amato cane. E l’amore? È un bel problema per un’inguaribile romantica come lei, che ha avuto tante delusioni, soprattutto quando nella sua vita fanno capolino due uomini completamente diversi tra loro, ma ugualmente affascinanti: Alberto, un medico dell’ospedale premuroso e affidabile, e Diego, un poliziotto scorbutico e arrogante, appena trasferitosi in città. Mia si troverà a confrontarsi con entrambi, scoprendo lati di sé stessa che ha sempre ignorato. Chi scegliere, dunque? Non le resta che mettere da parte l’orgoglio e lasciarsi guidare dai sussurri del cuore.     
“Te lo dico sottovoce”, Newton Compton, è molto di più del libro rivelazione dell’anno che segna l’esordio di Lucrezia Scali. È un romanzo scritto di getto, sull’onda dell’entusiasmo, e che ha vissuto, nell’arco di tre anni, la vita avventurosa dell’auto-pubblicazione e quella patinata sugli scaffali delle librerie, grazie alla meritata fiducia di un grande editore. È una storia delicata e sorprendente, con personaggi semplici, ma intensi e uno stile elegante e scorrevole. La tenerezza che si prova leggendola fa trasparire tutto il talento di Lucrezia Scali, autentica portavoce di una generazione che sa cosa significa vivere alla giornata, ma che non vuole rinunciare ai propri sogni e alla magia dei sentimenti, vivendoli a pieno, con quel pizzico di leggerezza e incoscienza che rende unica ogni conquista quotidiana.
L’impianto narrativo è stabile nella sua genuinità e ben costruito, permettendo alla storia di dipanarsi, capitolo dopo capitolo, in modo sempre più coinvolgente per il lettore. Ciò che resta, dopo l’ultima pagina, è il senso di speranza e di orgoglio, sia per le vicende che coinvolgono i protagonisti, sia per quelle che hanno caratterizzato quest’opera, baciata dal successo del passaparola in rete e che, siamo sicuri, sarà solo la prima di una lunga serie per quest’autrice fortunata.


Una protagonista dolce, ma determinata, che ha fatto del proprio amore per gli animali un mestiere al servizio dei più deboli, e due uomini così diversi, da essere ugualmente irresistibili: con queste scoppiettanti premesse è facile comprendere come “Te lo dico sottovoce”, Newton Compton, sia diventato il caso editoriale dell’anno. Raccontaci la genesi di questo romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura? Cosa vuoi comunicare?

Ciao Alessandra e ciao ai lettori del tuo Blog! “Te lo dico sottovoce” nasce quasi tre anni fa in un momento delicato della mia vita. La storia è arrivata all’improvviso e in modo piuttosto prepotente, il mio cane è stato determinante, in questo caso. Circa tre mesi per completare la stesura del romanzo e quasi due anni per sistemarlo e per decidere la strada da prendere. Il romanzo è stato precedentemente auto pubblicato, dopo una attenta valutazione dei pro e contro della situazione attuale dell’editoria e poi, grazie al passaparola che si era attivato, è riuscito a catturare l’attenzione della Newton Compton. “Te lo dico sottovoce” ha avuto la possibilità di vivere due volte, l’ultima il 4 gennaio con la pubblicazione con la Casa Editrice.

Chi sono Mia, Diego e Alberto, i protagonisti del tuo libro e quanto c’è di autobiografico nelle loro storie? Come delinei, in generale, i personaggi dei tuoi romanzi?

Quando creo un personaggio è inevitabile metterci dentro un po’ di me. Non mi riferisco tanto alla loro vita, ma più ai tratti emotivi e dei modi di fare. In alcune occasioni prendo spunto anche dalle persone che conosco, da persone che incontro o che vedo in giro. Poi, ovviamente, entra in gioco la fantasia e la voglia di creare dei protagonisti ben caratterizzati, o almeno provarci.
Mia è la protagonista: è una giovane veterinaria determinata e concentrata sul lavoro. Ha un passato difficile alle spalle e si è dedicata anima e corpo per andare avanti e amare gli animali. Lei è emotiva, fragile, sincera, ma, al tempo stesso, riesce a tirare fuori una forza incredibile per affrontare la vita. Diego è un poliziotto che collabora con Mia per il recupero di animali maltrattati, ed è scontroso, strafottente, sempre con la battuta pronta e senza l’intenzione di fermarsi a lungo con una donna. Alberto, invece, è il medico dell’ospedale dove Mia svolge l’attività di pet therapy, lui è l’esatto opposto di Diego. Il “classico” uomo di altri tempi, premuroso, gentile, elegante e con una buona dose di romanticismo.

Che scrittrice se e quando ti sei resa conto che questa passione sarebbe potuta diventare una professione? Come e da dove nasce la tua esigenza di scrivere?

Se scavo tra i miei ricordi mi vedo sempre con una penna e con un libro in mano. Scrivo da quando ero molto piccola e ho sperimentato un po’ di tutto, ma solo di recente ho pensato di condividere i miei scritti con gli altri. Un po’ l’insicurezza, un po’ la certezza di non avere la storia giusta tra le mani mi hanno portato a rimandare sempre la pubblicazione. Con “Te lo dico sottovoce” è stato tutto diverso e mi ha dato la forza per confrontarmi e mettermi in gioco, senza avere aspettative. E forse il segreto è tutto qui: metterci tanto cuore e rischiare. Sicuramente non diventerà la mia professione principale, anche perché sono abituata a guardare in faccia la realtà e stare con i piedi per terra, ma spero di poter regalare nuove storie.

Oltre a essere un’autrice di talento, gestisci un Blog molto interessante: quali sono le regole d’oro per gestire un Blog di successo? Che consiglio ti senti di dare a chi volesse cimentarsi in quest’avventura?

Il mio Blog è nato in un momento dove c’era meno “concorrenza” e questo mi ha aiutato a farmi conoscere meglio e instaurare un bel rapporto con i lettori e con altri blogger. Dopo quasi quattro anni ho sentito la necessità di cambiare aria, quel mio angolo virtuale iniziava a starmi stretto e così ho trasferito il tutto in una nuova piattaforma e iniziando da zero. Non ho ricette magiche e non credo di essere la persona più indicata per dare consigli, ma la cosa più importante è la passione. Cercate di avere bene in mente cosa volete creare e i contenuti che volete dare al vostro blog, l’originalità di sicuro saprà ripagarvi.

A cosa stai lavorando attualmente? Raccontaci quali sono i tuoi programmi per il futuro.


Io continuo a scrivere per me stessa, perché è qualcosa che mi fa stare bene e mi rilassa, ma sarei ipocrita nel negare di non voler condividere le storie che scrivo con i lettori. Attualmente ho terminato una novella legata al romanzo che si concentra su Antonio e Fiamma, i due colleghi della clinica di Mia, e un nuovo romanzo che mi sta mettendo a dura prova.

www.lucreziascali.it



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